sabato 24 novembre 2007

Gli studenti francesi scendono ancora in piazza




Francia un’altra volta nel caos.
Alle agitazioni partite martedì mattina dal settore ferroviario, hanno aderito ieri i trasporti pubblici parigini, i dipendenti di Electricitè de France e di Gaz de France.
L’autunno caldo di Nicolas Sarkozy, dunque, non sembra avere fine, ma si radica giorno dopo giorno nella società francese come un fenomeno di malcontento popolare sempre più diffuso.
Nell’occhio del ciclone la riforma dei regimi pensionistici speciali, voluta fortemente dallo stesso Presidente della Repubblica. Ma al tilt generale di questi giorni contribuiscono anche altri settori. A manifestare sono anche gli studenti che hanno dato il via ad uno stato di agitazione contro la riforma che conferisce una maggiore autonomia agli atenei. La legge, votata lo scorso agosto, viene indicata dai protagonisti della rivolta come un primo passo verso la privatizzazione dell’istruzione superiore. Oggi sono tredici su ottantacinque le università del Paese che hanno interrotto la loro normale attività a causa di occupazioni e mobilitazioni. Ieri mattina le proteste degli studenti che cercavano di bloccare l'ingresso dell'ateneo, hanno portato alla chiusura della Sorbona che, secondo un comunicato del rettorato, riaprirà lunedì 26, perchè non poteva essere garantita la sicurezza nè di studenti nè di docenti.

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